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Messa a fuoco e sistemi di mira

Le nostre attività > La fotografia tradizionale

Mirare attraverso l'oculare del mirino è un'operazione semplice, che però ci offre la possibilità di cercare di immaginare come verrà l'immagine finale. Esistono diversi tipi di mirino, alcuni di essi sono obsoleti e saranno citati solo a titolo di cronaca: ad ogni buon pro è un bene conoscere le caratteristiche del proprio mirino e gli eventuali limiti.
Mirino a traguardo:presente su moltissime fotocamere pieghevoli in produzione fino agli anni '50
Mirino galileiano:presente su tutte le fotocamere non reflex e sulle compatte. Non inquadra esattamente quello che è inquadrato dall'obiettivo, perciò è soggetto all'errore di parallasse: nelle inquadrature di soggetti vicini l'immagine che si formerà sulla pellicola non sarà identica a quella che vediamo nel mirino
Mirino reflex: presente sulle fotocamere reflex, che ne prendono il nome. Sulle reflex più diffuse, dette monoreflex o reflex monoobiettivo o slr (acronimo di single lens reflex), il mirino mostra l'immagine che si forma su di un vetro smerigliato attraverso l'obiettivo di ripresa; l'inquadratura sarà quindi molto precisa con tutte le ottiche ed a tutte le distanze. Sulle reflex bioculari o tlr (twin lens reflex), l'obiettivo di ripresa non è lo stesso utilizzato dal mirino, di conseguenza anche in questo caso occorrerà l'errore di parallasse.



L'errore di parallasse

A prescindere dal tipo di mirino che stiamo utilizzando, è in ogni caso fondamentale non concentrarsi esclusivamente sul soggetto che vogliamo riprendere, ma controllare accuratamente tutto ciò che potrebbe malauguratamente entrare nella nostra inquadratura: manifesti, bidoni dell'immondizia,


alberi o pali della luce che facciano capolino da una testa, improbabili orizzonti di un mare in "discesa" eccetera. Insomma, facciamo il "giro del mirino" e ricordiamoci che la fotocamera potrebbe riprodurre anche un particolare che a noi era sfuggito.

La messa a fuoco

Per messa a fuoco s'intende la regolazione dell'obiettivo in proporzione alla distanza del soggetto, per fare sì che quest'ultimo sia nitido nella fotografia. Il risultato si ottiene con varie procedure, secondo la fotocamera e l'obiettivo. Anche in questo casoindicheremo pure i sistemi che non sono più realizzati ma che sono presenti su molte fotocamere in circolazione:
Messa a fuoco a stima su scala metrica, presente su moltissime fotocamere fino ai tardi anni '70
Messa a fuoco a stima su scala simbolica: omino, gruppo di persone e panorama  
Messa a fuoco mediante telemetro: sistema molto preciso, presente su alcune fotocamere di lusso, su alcune "compatte" degli anni '70 e su molte fotocamere russe. Il telemetro produce un'immagine fantasma del soggetto che vogliamo mettere a fuoco: l'esatta sovrapposizione delle due immagini corrisponde alla perfetta messa a fuoco. È da considerarsi un sistema d'altissima precisione, fino alle medie focali. Alle soglie del terzo millennio sembra che stia risorgendo.  
Messa a fuoco mediante vetro smerigliato su mirino reflex: è il sistema più pratico ed intuitivo, spesso accompagnato da un "telemetro" ad immagine spezzata, detto stigmometro o da un insieme di microprismi che fanno vedere l'immagine non a fuoco "traballante".  
Messa a fuoco automatica, sia sulle fotocamere reflex sia sulle fotocamere a mirino galileiano (compatte)


La messa a fuoco mediante telemetro
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