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Gli obiettivi fotografici

Le nostre attività > La fotografia tradizionale

L'obiettivo è la parte ottica della fotocamera che forma l'immagine sulla pellicola. Dalla definizione data s'intuisce immediatamente l'importanza che ha l'obiettivo nel "bilancio finale" di una fotografia.
Esistono fotocamere con obiettivi intercambiabili ed altre con ottica fissa; resta evidente che potendo scegliere conviene orientarsi verso la prima opportunità.
Dal punto di vista costruttivo, gli obiettivi sono costituiti da uno o più gruppi di lenti fabbricate con vetro ottico o materiale polimerico d'alta qualità. Il numero, la forma e le dimensioni delle lenti caratterizzano l'obiettivo e la sua resa ottica. Al giorno d'oggi il calcolo di un obiettivo, pur restando matematicamente complesso, può essere effettuato al computer. Bisogna in ogni modo tenere presente che non è solo lo schema ottico a definire la qualità, ma anche l'accuratezza di progettazione, la classe dei materiali eccetera. In linea di massima, ad eccezione degli zoom e d'ottiche "particolari", i gruppi di lenti all'interno dell'obiettivo sono fissi ma l'intero sistema ottico può essere spostato avanti ed indietro tramite un elicoide, per ottenere la messa a fuoco corretta.
Questa breve introduzione è stata fatta solo per farvi sapere un po' di più. Al momento dell'acquisto di un'ottica si dovranno sempre tenere presenti le proprie reali necessità, senza credere che l'obiettivo più caro sia obbligatoriamente il migliore per noi.


Le caratteristiche degli obiettivi
Le principali caratteristiche di un obiettivo sono:
La lunghezza focale: la lunghezza focale, un tempo espressa in centimetri ed oggi in millimetri, è la distanza che intercorre fra il centro ottico di un obiettivo ed il piano focale. Questo valore definisce l'angolo di ripresa di un'ottica: tanto minore è la lunghezza focale tanto maggiore sarà l'angolo abbracciato nell'immagine.
Per tradizione, gli obiettivi sono divisi per lunghezza focale in "normali", "grandangolari" e ">teleobiettivi".
Per convenzione, è considerato normale un obiettivo che ha la lunghezza focale uguale alla diagonale del negativo utilizzato. Per il formato 35 mm, quello più usato dai fotoamatori, il valore sarebbe di 43 mm, ma per comodità di progettazione è usato solitamente un obiettivo da 50 mm, che copre un angolo di circa 47°. L'occhio umano abbraccia un campo più vasto, ma l'obiettivo normale rispetta le proporzioni come noi siamo abituati a vederle.
Sono definiti grandangolari tutti gli obiettivi che hanno una lunghezza focale inferiore a quella del normale: solitamente si parte dai 35 mm fino ai 12 mm.



Quando l'uso dello zoom non era diffuso, il fotoamatore solitamente utilizzava un grandangolare da 28 mm, non eccessivamente costoso e facile da usare.
I teleobiettivi sono gli obiettivi che hanno lunghezza focale superiore a quella del normale; per l'uso amatoriale si utilizzano tele fra i 135 ed i 200 mm. Una precisazione: i teleobiettivi precisamente detti non sono caratterizzati soltanto dalla lunghezza focale maggiore, ma soprattutto da uno schema ottico particolare che ne contiene l'ingombro effettivo. Gli altri sono "lunghe focali".
A cavallo di queste tre tipologie, si trovano le ottiche a focale variabile, i cosiddetti zoom: grazie alla moderna progettazione ottica gli obiettivi a focale variabile il giorno d'oggi fanno ottenere risultati più che soddisfacenti. Anche gli zoom possono essere divisi in tre categorie: zoom normali, con focale variabile fra un minimo di 28 ed un massimo di 80 mm, zoom grandangolari e telezoom. Fra tutti, il più usato è il telezoom 70 - 200 che solitamente garantisce una buona resa ad un prezzo contenuto. Al giorno d'oggi prendono sempre più piede gli zoom 28 80, venduti in kit con la fotocamera: non sempre sono il miglior acquisto.
La luminosità massima: la luminosità di un'ottica è data dalla massima apertura consentita dal diaframma. Si considerano luminosi quegli obiettivi che hanno una massima apertura fra 1,4 e 2.
Bisogna subito svelare l'arcano: cosa significano i numeretti che indicano l'apertura del diaframma? Diciamo subito che sono valori assoluti e che indicano sempre la quantità di luce che passa attraverso l'obiettivo. Il passaggio della luce, come intuibile, è correlato al diametro del "foro" attraverso il quale passa la luce ed anche, cosa meno intuibile, alla lunghezza del "tubo" attraverso cui la luce deve passare. Di conseguenza, per fare un esempio, se utilizzassimo due tubi di 50 mm di diametro e di lunghezze diverse (rispettivamente 50 e 100 mm) dal primo passerebbe il doppio di luce rispetto il secondo. Se per indicare l'apertura massima di un obiettivo ci si basasse solo sul diametro del diaframma alla massima apertura, ne conseguirebbe che col variare della focale cambierebbe anche il valore numerico del diaframma, la qual cosa sarebbe scarsamente pratica. Per questo motivo si usa una scala che altro non è che il rapporto fra il diametro del diaframma e la lunghezza focale dell'ottica. Di conseguenza, diaframma f/1 su un 50 mm, vuol dire che il diametro del diaframma è per l'appunto di 50 mm. Lo stesso diametro su di un obiettivo di 100 mm equivarrebbe a diaframma f/2. E' evidente, a questo punto, che è relativamente semplice produrre obiettivi "normali" luminosi (f/1,8) mentre per ottenere una luminosità meno marcata sui teleobiettivi bisogna ricorrere a lenti di grande diametro, con conseguente aumento del peso e dei costi. Anche in questo caso, prima di scegliere l'obiettivo, aspettiamo di saperne di più. La scala dei valori "f/" sugli obiettivi è solitamente graduata in modo che ad ogni scatto della ghiera (stop) la quantità di luce raddoppi o dimezzi. La progressione è geometrica con costante la radice quadrata di due: f/1 - 1,4 - 2 - 2,8 - 4 - 5,6 eccetera
Lunghezza focale e luminosità sono sempre indicate dal costruttore sull'obiettivo, insieme alla marca ed al nome eventuale. Quindi su un obiettivo troveremo sempre la marca, la lunghezza focale e la massima apertura del diaframma: Elmar 50 mm f/3,5 sta a significare che l'obiettivo è prodotto da una determinata casa, che la lunghezza focale è di 50 mm e l'apertura massima del diaframma di "3,5". A volte capita, sugli zoom, di leggere due valori di luminosità: si riferiscono alla luminosità massima alla focale più corta ed a quella più lunga

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